Patrizio Bosti, boss della Camorra, ha ricevuto un assegno a parziale risarcimento per il trattamento inumano ricevuto nel carcere di Parma.
PARMA – Il boss della Camorra, Patrizio Bosti, è stato scarcerato e risarcito dallo Stato per il “trattamento inumano” a cui è stato sottoposto nel corso della detenzione.
La detenzione presso il carcere di Parma
Il giudice di sorveglianza di Reggio Emilia gli aveva riconosciuto 2.868 giorni di detenzione inadeguata – nei carceri di Poggioreale, Bellizzi Irpini, Rebibbia, Regina Coeli, Trani, Palermo e Parma – e la scarcerazione sarebbe dovuta avvenire nel 2031. Ora la scarcerazione e un assegno di 2.672 euro come parziale risarcimento del danno, per aver trascorso un lungo periodo della sua vita detentiva “in condizioni ritenute inumane“. Bosti dovrà scontare nove anni di libertà vigilata.
Chi è Bosti, boss della Camorra
Patrizio Bosti, boss della camorra del Vasto-Arenaccia, è stato tra i fondatori della cosiddetta Alleanza di Secondigliano, sorta in contrapposizione al clan dei Mazzarella.
Il boss, detto ‘o Patrizio, era detenuto dal 2008, in seguito ad un arresto avvenuto a Girona (Spagna) a opera dei carabinieri dopo tre anni di latitanza.
E’ stato condannato a 43 anni di reclusione per reati camorristici, quali omicidio, racket e traffici illeciti. La scarcerazione anticipata è prevista ai sensi della legge Gozzini, introdotta nel 2014, che va incontro ai benefici per i detenuti che hanno subito un trattamento in carcere “disumano” che ledeva i diritti dell’uomo.